A caccia di casalinghe: l’INAIL lancia una campagna pro assicurazione
Per chi segue, anche alla lontana, il mondo delle assicurazioni sembrerà strano leggere della campagna di INAIL per la polizza casalinghe in primavera: come ben sappiamo, è generalmente fissata alla fine di gennaio la scadenza per assicurarsi contro gli infortuni domestici. L’assicurazione casalinghe, introdotta agli inizi del Duemila, è obbligatoria per chiunque (uomo o donna), in età compresa fra i 18 e i 65 anni, si occupi dei lavori domestici in maniera esclusiva e gratuita. Il costo è davvero contenuto (12,91 € all’anno, pari a poco più di un euro al mese), ma le adesioni sono in caduta libera.
A dispetto, infatti, della situazione di crescente disoccupazione che dovrebbe aver aumentato il numero di assicurati, dai 2,2 milioni di polizze del 2008 si è scesi a 1,6 milioni nel 2012 e a 1,2 milioni nel 2014. Secondo le stime, invece, gli italiani che rispondono ai requisiti richiesti per sottoscrivere obbligatoriamente la polizza sarebbero 5 o 6 milioni.
Qualcosa non va e, per questo, INAIL sta cercando di sensibilizzare la popolazione a sottoscrivere la polizza.
Nonostante il premio a buon mercato, quali sarebbero i motivi per cui in molti non si assicurano? Il primo e più pratico motivo è che la sanzione per l’inadempimento c’è, ma è di difficile applicazione; ma non è solo questo.
L’altro significativo problema sarebbe la soglia di invalidità richiesta per accedere al risarcimento: solo con un’invalidità del 27% (pari alla perdita di un pollice o della facoltà visiva di un occhio) si ha diritto alla rendita minima che parte da 186.17 euro al mese.
Insomma, il gioco non varrebbe la candela, per moltissimi italiani; tuttavia sono già arrivate al Governo e al Parlamento proposte di legge per cambiare i requisiti e le soglie di indennizzo: staremo a vedere. Nel mentre non ci rimane che constatare che gli italiani vivono la polizza non come una tutela, ma come l’ennesima gabella imposta dall’alto…
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