Bufale sulle assicurazioni: una carrellata

Scritto da Cristina Iadeluca il

I pagamenti “obbligatori” non sono praticamente mai graditi dai soggetti costretti ad effettuarli, il che rende il campo delle notizie fasulle particolarmente prolifico di vere e proprie bufale. Tra i veri ambiti quello delle assicurazioni è forse quello che si è prestato maggiormente a questa pratica che rischia di causare non pochi danni.

Una delle principali bufale ad esempio è quella della possibile “eliminazione” dell’obbligatorietà dell’assicurazione rc, in nome del diritto di libera scelta da rinviare al proprio senso di responsabilità. Che si tratti di una bufala è facile da comprendere se si considera che recentemente è stato introdotto l’obbligatorietà di fare una assicurazione rc anche per i droni, a seguito della loro diffusione.

E a proposito di “nuove assicurazioni” risulta essere falsa anche la notizia che vorrebbe, a partire da giugno, l’obbligo di acquisto di una polizza rc per le biciclette (con tanto di pagamento di bollo e necessità di conseguire il necessario patentino per poterne portare una).

Ma se le false notizie fatte circolare in rete solo per provocare un senso di preoccupazione vengono spesso facilmente scoperte e smantellate, sono soprattutto quelle che alimentano un senso di “speranza” a lasciare un segno che difficilmente viene eliminato completamente, come la notizia (inutile a dirlo più che attesa dai proprietari di auto e moto) che sosterrebbe che a partire dall’anno prossimo verrebbe posto un tetto massimo alle polizze rc obbligatorie, fissato a soli 150 euro.

La bufala è stata costruita con riferimento ad una legge che tra l’altro non c’entra assolutamente nulla con l’ambito assicurativo, eppure ha trovato moltissimi sostenitori, producendo un eco che rischia invece di non far focalizzare l’attenzione su quella che si spera si trasformerà invece in una bufala (perché se così non fosse ci sarebbe un concreto danno per gli assicurati): la proposta delle compagnie di assicurazione di ridurre i risarcimenti per i danni a persona e a cose.

Questa ‘discutibile’ decisione esporrebbe gli automobilisti, comunque costretti ad assicurarsi (considerato che gli attuali massimali sono stati imposti con una direttiva comunitaria), al rischio di dover compensare la riduzione di responsabilità indicata dalla compagnie stesse come la sola via percorribile per poter combattere il caro assicurazioni.




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