Come riconoscere una truffa assicurativa

Scritto da Cristina Iadeluca il

Il fenomeno delle truffe assicurative negli ultimi anni ha raggiunto dei livelli tali, da spingere numerosi comuni nel lanciare delle vere e proprie campagne di informazione per evitare di incappare negli errori più comuni che caratterizzano il modus operandi dei truffatori, sia che questi agiscano online che di persona (od ancora tramite le forme di pubblicità fraudolenta). Prima di acquistare una polizza rc auto bisogna ricordarsi che nel caso in cui si dovesse essere vittima di una truffa, per la legge, si sta commettendo comunque un reato, guidando un mezzo non dotato di alcuna copertura assicurativa. Per questa ragione, oltre alla multa (abbastanza salata che va da un minimo di 841 euro a un massimo di 3366 euro), si va incontro ad un anno di sospensione della patente oltre che alla confisca del mezzo, con l’aggiunta delle spese di custodia e dissequestro. In quest’ottica (e non solo) essere attenti e diligenti diventa prioritario.

I canali attraverso i quali possono essere effettuate delle truffe assicurative sono, come detto, quello online e quello tradizionale tramite l’intervento di un broker assicurativo fittizio. Nel primo caso vengono fatte delle proposte tramite pubblicità online che rimandano a siti ‘civetta’  fatti molto bene e curati nei minimi dettagli. Nel caso dei canali tradizionali l’approccio avviene di norma tramite opera di volantinaggio o pubblicità su stampa con carattere locale. L’aspetto comune che deve mettere in allarme è la proposta di polizze assicurative con prezzi che sono completamente fuori dal mercato. Per mettersi al sicuro bisogna prendere i dati presenti sul sito online (nome della compagnia e numero di autorizzazione rilasciato dall’Ivass) o richiederlo alla compagnia di assicurazione alla quale farebbe capo il broker proponente (tramite copia di carta stampata ufficiale), e inserirli nell’apposita sezione dell’Ivass.

Bisogna sempre effettuare il controllo di entrambi i dati (ovvero nome e numero di autorizzazione) perché in molti casi per le truffe vengono utilizzati nomi di compagnie di assicurazione autorizzate in Italia ma per altri generi di coperture assicurative, oppure nomi fittizi di assicurazioni abbastanza note con piccole differenze nelle lettere dei nomi, praticamente impercettibili (srl al posto di spa per esempio). Attraverso il controllo incrociato si riescono a smascherare questo genere di inganni. In ogni caso ogni tanto è buona regola dare un’occhiata al sito dell’Ivass che, nella pagina iniziale, tiene sempre aggiornate le situazioni di truffa via via smascherate.

Anche se si hanno contatti con un broker assicurativo nuovo, magari presentato da amici o conoscenti, non bisogna mai dargli credito se chiede una commissione modesta per permettere di accedere agli sconti. I broker ufficiali e autorizzati ottengono infatti commissioni dalle compagnie di assicurazione per le quali lavorano. In questi casi la truffa più usata è quella per la quale il sedicente broker si fa pagare una commissione per i suoi servizi, facendo ottenere una assicurazione reale e vantaggiosa, ma perché basata su dati non veri. Successivamente la compagnia emittente la polizza richiederà il pagamento del premio aggiuntivo, spesso molto elevato, pena la sospensione della copertura.

Il compito più difficile per smascherare una truffa è quello di coloro che fanno un incidente, e che si vedono consegnare un tagliando “sospetto”. In questi casi la situazione diventa complicata dato che il risarcimento è molto più complesso e con un iter abbastanza lungo. Tuttavia se si hanno dei dubbi riguardo al nome della compagnia o sulle caratteristiche del tagliando è sempre meglio chiamare le forze di polizia, perché effettuino immediatamente tutti gli accertamenti necessari.



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