Le polizze professionali nel mirino del Fisco

Scritto da Cristina Iadeluca il

Il nodo delle polizze obbligatorie per professionisti dopo un anno dal loro avvio rimane ancora tutto da sciogliere, rischiando tra l’altro di trasformarsi in un’arma a doppio taglio per gli iscritti ai vari albi che decideranno di mettersi in regola. Questa volta la fonte di possibili grattacapi è direttamente il Fisco, dato che i premi delle polizze rc per professionisti, secondo quanto affermato dal nuovo direttore Generale delle Agenzie delle Entrate, Rossella Orlandi, verranno utilizzati per poter meglio delineare il profilo dei contribuenti iscritti ai vari albi professionali, insieme ad altre voci di spesa che saranno considerate importanti per poter meglio definire il loro reale tenore di vita.

Le voci sono numerose, e spaziano dalle spese sostenute per viaggi di piacere e non, ai costi di iscrizione per l’adesione a club e circoli, con un focus soprattutto su quelli esclusivi, ma tra le voci che dovrebbero pesare maggiormente per valutare la congruità tra la quanto dichiarato in dichiarazione dei redditi con la capacità di spesa reale, ci sono proprio i premi delle polizze obbligatorie. Un aspetto, questo, che inevitabilmente finirà con il sollevare perplessità e difficoltà nella scelta stessa del tipo di copertura con cui il professionista si vorrà tutelare, considerato anche il fatto che si tratta di un settore per il quale le compagnie di assicurazione sono ancora in rodaggio sul piano dell’offerta, con poche alternative e prezzi medio alti.

Infatti se da una parte, coloro che devono rivolgersi ad un professionista, saranno più propensi a riferirsi a quello che si è munito con una polizza con massimale più alto perché maggiormente tutelati in caso di problemi, dall’altra parte questi ultimi potrebbe ritrovarsi nel mirino del fisco per non aver mantenuto la copertura ai livelli dei massimali minimi richiesti dalla legge, rischiando concretamente di causare un danno diretto ai cittadini, e indiretto anche allo Stato. Bisognerà attendere di vedere se i rischi di complicazioni che ne deriveranno faranno fare marcia indietro al Direttore Generale, considerato che si andrebbe in direzione opposta all’annunciata “semplificazione” verso la quale si vorrebbe muovere l’Agenzia delle Entrate.



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