Quando gratuito significa un maggior esborso: il caso delle Rca offerte dai concessionari

Scritto da Lorella Gabutti il

Per gli assicurati italiani anche gratuito può significare un esborso e non di poco conto. Il caso è scoppiato da poco e riguarda tutti coloro che nel 2014 hanno acquistato una nuova auto usufruendo della promozione assicurativa che consentiva di avere una copertura annuale totalmente gratuita. Il provvedimento, adottato da alcune case automobilistiche, aveva come obiettivo un incremento delle vendite, in continuo calo dal 2008, e il fatto di poter avere l’assicurazione gratuita per il primo anno ha allettatto oltre 13.000 automobilisti, ma come sempre accade in Italia, la fregatura era dietro l’angolo.

Alla scadenza della polizza “primo anno” il nuovo premio da pagare era, a dir poco astronomico, infatti questi sfortunati assicurati si sono ritrovati precipitati nella tredicesima classe di merito, pur senza aver avuto nessun sinistro. Il motivo di tale retrocessione, davvero molto onerosa? Le polizze gratuite offerte dai concessionari non erano Bonus/Malus, ma con franchigia e quindi non prevedevano alcun attestato di rischio, documento essenziale per veder riconosciuta la propria classe Bonus/Malus e anche automobilisti che appartenenti alla prima classe, particolarmente attenti alla guida, si sono ritrovati con premi stratosferici da pagare.

IVASS e associazioni dei consumatori stanno ora cercando di porre rimedio a questa, che può essere definita una vera e propria truffa, e chi ha già pagato il nuovo salatissimo premio avrà diritto a un rimborso della somma versata in più rispetto alla sua classe di appartenenza. Chi invece vedrà scadere la sua polizza “gratuita” nei prossimi mesi avrà diritto a ottenere l’attestato di rischio e quindi potrà stipulare un contratto Rca in base alla propria sinistrosità. Ma le fregature per gli italiani non finiscono qui.

L’ANIA (Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici) deve ancora decidere il comportamento da tenere, tuttavia ha già fatto sapere che il rimborso che ci sarà, non sarà integrale e tutto ciò a causa di una vecchia norma del 1961. Quella legge recita infatti che i rimborsi dovuti dalle assicurazioni non possono comprendere le imposte applicate sul premio. Per comprendere meglio basta fare un esempio. Supponiamo di aver pagato un premio maggiorato di 500 euro: tale cifra è composta per circa il 33% da imposte per un totale di 150 euro e quindi il rimborso sarà di soli 350 euro. Decisamente costose le polizze gratuite!



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