Errori nel CID: possono precludere il risarcimento?

Scritto da AssicurazioneOnline il

Il CID, ovvero Convenzione di Indennizzo Diretto, è il modulo da utilizzare in caso di incidente tra non più di due veicoli e con danni esclusivamente alle cose. Valido solo se compilato in ogni sua parte e firmato da entrambi i conducenti, serve a constatare di chi è stata la responsabilità del sinistro; infatti al suo interno andranno riportate anche le dinamiche di quanto accaduto.

Utile in caso di richiesta di risarcimento, serve all’assicurazione per liquidare il più in fretta possibile l’indennizzo. Ciò significa che se il modulo è già stato inviato alla compagnia assicurativa ma vi è stato un errore nel compilarlo, non sarà più possibile modificarlo, e questo potrebbe compromettere il ricevimento del rimborso.

Succede infatti che, quando viene rilevato un errore nella compilazione del CID, il rimborso non venga poi concesso, in quanto un errore viene spesso visto come un possibile segnale di truffa ai danni della compagnia assicuratrice, perché il sinistro potrebbe essere stato inscenato o perché comunque non è stato presentato secondo le modalità in cui è effettivamente accaduto.

Gli errori che si possono fare durante la compilazione del CID sono spesso dovuti alla fretta o allo stato di agitazione che subentra dopo un incidente. Spesso sono molto semplici, e riguardano il nome della via presso cui è avvenuto il sinistro o la data.

Secondo la legge, le dichiarazioni rese nel CID non hanno valore di prova assoluta, ciò significa che, in caso di giudizio, l’assicurazione può presentare una dichiarazione dei fatti diversa, anche da quella del suo assicurato. Stesso discorso vale per l’assicurato che deciderà di portare davanti al giudice una dichiarazione che sconfessa quanto scritto, mesi prima, nel modulo di constatazione amichevole.

Ciò significa anche che se non vi sono prove che i fatti siano andati diversamente e/o che le responsabilità siano diverse da quelle definite dal CID, allora il giudice accetterà quest’ultimo come dichiarazione probante ed assoluta.

Una sentenza del Giudice di Pace di San Donà di Piave (VE) ha infatti stabilito, nel 2016, che la nuova dichiarazione del conducente di uno degli autoveicoli non è valevole contro quanto scritto nel CID; se in giudizio non sarà stata data prova di quanto sconfessato.

Questo vuol dire che sarà invece il modulo di constatazione amichevole a valere come prova, e che l’assicurazione sarà dunque tenuta, anche in caso di errore, a risarcire il danno. A meno che, come dicevamo, non venga dimostrato che il CID non rispetti la dinamica effettiva dell’incidente.

 



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