‘Assicurazione a delinquere’: quando sono negati anche i diritti

Scritto da Daniela Zepponi il

Mette davvero i brividi il libro di Massimo Quezel “Assicurazione a delinquere” edito da Chiarelettere: si tratta di una raccolta di casi di mala-assiccurazione, dove si racconta come, una volta subito un infortunio o un incidente, ottenere quello che ci spetta diventa quasi impossibile. Infatti in genere chi ha diritto ad un risarcimento ottiene un piccolo compenso che non è in nessun caso commisurato al danno subito.

Pensiamo a chi da un incidente d’auto esce con una menomazione che si porterà dietro per tutta la vita, e all’assistenza di cui avrà bisogno. Secondo l’autore in Italia ci sono troppo rassegnati, e sulle loro spalle le Compagnie Assicurative si arricchiscono. Basta pensare ad esempio che in venti anni i prezzi sono aumentati del 245 per cento, nonostante gli incidenti siano scesi un maniera considerevole. L’Italia resta uno dei paesi con l’Rc auto più cara d’Europa. Ma se almeno quei soldi servissero a ripagare chi ha subito un incidente: invece spesso non sono altro che i ricchi dividendi di chi quelle azioni le possiede.

Quezel, che è stato liquidatore per 10 anni, ha scoperto tutto questo quando lui ha subito sulla sua pelle un incidente. E allora ha deciso di passare dall’altra parte e diventare patrocinatore, per aiutare chi ha avuto un incidente ad ottenere il giusto indennizzo dalla compagnia.

Le compagnie tentano, e questa è la cosa più spregevole, di risarcire con poco chi si trova magari in condizioni economiche e fisiche già piene di problemi. E l’autore si domanda “Come si fa a danneggiare qualcuno che è già stato danneggiato?”

E i Governi sembrano fare leggi, che a noi sembrano assurde e che negano i nostri diritti, per spianare la strada a queste potente lobby. Le uniche soluzioni sono essere sempre attenti a tutto quello che le assicurazioni dicono, e spingere chi governa a cambiare questa situazione.



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