Assicurazioni esenti dall’imposta di successione, ma sarà ancora così?

Scritto da Lorella Gabutti il

Già da un po’ di tempo ci si interroga se il deficit dello stato riuscirà a rimanere entro i termini stabiliti e persino l’Unione Europea ha espresso notevoli riserve sui nostri conti paventando il rischio che durante l’estate si renda necessaria una manovra correttiva. Purtroppo noi italiani conosciamo molto bene in cosa si traducano le cosiddette manovre: in un giro di vite che prevede tagli nel settore sanitario, previdenziale e assistenziale e inasprimento di imposte e tasse, se non addirittura la creazione di balzelli ad hoc. Per il 2016, alla luce anche dei recenti atti terroristici e la possibilità della restrizione del trattato di Schengen, se non addirittura la chiusura di talune frontiere, non ci sono dubbi che le entrate subiranno un drastico calo rispetto alle previsioni e già da più parti si vocifera che per fare cassa questa volta il Governo prenderà di mira le imposte di successione. Un innalzamento delle aliquote si può dare quasi per certo, ma non è solo questo a spaventare gli italiani perché, già da più parti, si sente parlare dell’istituzione delle imposte di successione anche sulle assicurazioni.

Le assicurazioni sulla vita sono impignorabili ed esenti da imposte ed è per questo motivo che si sono affermate come una forma di investimento/risparmio che scelgono sempre più italiani, anche alla luce degli irrisori tassi di interesse che vengono percepiti sui titoli di stato, la forma di risparmio finora più amata nel Bel Paese. Insomma le assicurazioni godono di un regime di privilegio, dovuto al fatto che il peso contrattuale delle lobby è davvero molto forte, ma fino a quando durerà? Se per rimpinguare le vuote casse pubbliche, si porrà mano a una revisione delle imposte di successione, è quasi certo che questo privilegio scomparirà o perlomeno, secondo quanto prevedono gli esperti del settore, si provvederà a colpire quei capitali che derivano da polizze in cui l’elemento finanziario è predominante rispetto a quello previdenziale/assistenziale. Tali polizze infatti potrebbero essere considerate come assimilate alle intermediazioni finanziarie e dunque soggette a imposta di successione.



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