Azioni con doppio voto: società assicurative contro

Se ne fa un gran parlare, nel campo della finanza: ma cosa sono le azioni con doppio diritto di voto, e perché sono avversate dalle società? La Stampa ne ha parlato con Gabriele Galatari delle Generali, per sapere il suo pensiero, e noi riportiamo parte dell’intervista.

Innanzitutto spieghiamo che in alcuni Stati Europei, come la Francia, si è deciso di cambiare alcune regole dando la possibilità agli azionisti che possiedono le azioni da più tempo, di avere un doppio voto. Quindi gli ultimi arrivati valgono uno e invece quelli storici valgono due.

Le azioni con doppio voto sono quindi volte a garantire la stabilità di un’azienda, più che la contendibilità, tanto che le Società auspicano che questo doppio voto venga applicato solo ad alcune materie e non a tutte. Le regole europee, e di conseguenza quelle degli stati membri, stanno diventando sempre più restrittive, cosa che non piace alle Compagnie assicurative, che affermano che senza di esse è impossibile fare gli investimenti e quindi chiedere loro troppo significa bloccare la crescita stessa dei paesi.

Sempre sul tema delle azioni a doppio voto, situazione esemplificativa è quella accaduta da poco in Francia, che abbiamo citato all’inizio, dove il Governo ha vinto una prova di forza contro Reanault. Ora lo Stato può cedere quote delle azioni mantenendo comunque un peso preponderante all’interno del consiglio di amministrazione. In questo modo da un lato ci si garantirebbe un controllo, dall’altro si risparmierebbe in maniera sensibile sui conti.

Ma il controllo sulle aziende, che sia da parte dello Stato o di Società estere, come sempre più spesso accade con le eccellenze italiane non deve andare a minare la competitività, come potrebbe accadere nel caso del doppio voto sulle azioni.

In ogni caso, sembra ci sia ancora molto da discutere, prima di arrivare alla famosa quadratura del cerchio.