Bollettino delle truffe assicurative di agosto

Scritto da AssicurazioneOnline il

Dopo un’indagine lunga e paziente  i Carabinieri di Napoli, Sezione Capodimonte sono venuti a capo di una truffa assicurativa che durava da anni, i primi incidenti sospetti risalgono infatti al 2010. Da allora la banda, anzi una vera e propria associazione che contava oltre una cinquantina di persone, è riuscita a ottenere indebiti risarcimenti per oltre 400.000 euro. Il modus operandi è praticamente lo stesso di quello adottato dagli altri truffatori seriali, venivano  infatti organizzati falsi incidenti con finte vittime le cui ferite venivano certificate da un medico compiacente del pronto soccorso che utilizzava radiografie e referti di altri pazienti. Dell’organizzazione facevano parte anche consulenti assicurativi e avvocati che si occupavano del “lato legale” facendo così salire il totale delle persone denunciate a 59.

Anche il secondo episodio truffaldino del mese di agosto è stato scoperto in Campania, nella provincia di Caserta, ma essere protagonste sono alcune piccole agenzie di assicurazioni. Negli ultimi anni, infatti, pare che questi modesti uffici abbiano conosciuto un vero e proprio boom e sono nate come funghi. Questo straordinario successo di piccoli operatori non poteva non insospettire le Forze dell’Ordine e con alcune indagini, si è scoperto per quale motivo era divenuto così conveniente fare il sub agente assicurativo. I piccoli uffici consentivano ai loro clienti di sottoscrivere polizze RCA scontatissime, peccato però che per avere dei premi così bassi fosse necessario dichiarare il falso: tutti i loro assicurati figuravano infatti residenti in Val d’Aosta, la regione italiana dove le polizze hanno il costo minore.

Ha invece una matrice mafiosa la truffa scoperta a Monreale (Palermo) e il suo organizzatore era niente meno che un pentito (falso) di mafia. Proprio in seguito alle sue false dichiarazioni, la DIA ha iniziato a indagare e ha scoperto così che l’uomo era a capo di una feroce banda di truffatori che, per ogni falso inciendete inscenato, riusciva a intascare dai 20.000 ai 30.000 euro. In effetti le vittime degli incidenti riportavano sempre gravi ferite, ferite che lo stesso capo e i suoi complici, una decina in tutto, infliggevano alle vittime per rendere il tutto più veritiero.

Il bollettino agostano termina però con una buona notizia. Le tante famiglie reggiane truffate nel 2015 da un agente assicurativo di INA Assitalia che aveva intascato premi per un ammontare complessivo di 10 milioni di euro, potranno aderire a un protocollo di conciliazione con la compagnia per ottenere un rimborso parziale (2,5 milioni).



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