Bollettino delle truffe assicurative di settembre

Scritto da Lorella Gabutti il

Anche il mese di settembre ha visto un numero notevole di truffe ai danni delle compagnie assicurative, truffe perpetrate soprattutto nell’ambito della “creazione” di falsi incidenti per riscuotere indennizzi non dovuti. A questa categoria di truffe possiamo ascrivere i fatti che sono venuti alla luce grazie al lavoro di investigazione dei carabinieri di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Qui, le forze dell’ordine hanno proceduto alla denuncia di 21 persone che, avvalendosi dell’assistenza di un legale, hanno richiesto risarcimenti a diverse compagnie per incidenti in realtà mai avvenuti. L’ammontare della truffa è di circa 70.ooo euro.

Non solo in Calabria, ma anche nel resto d’Italia, i falsi incidenti sono da sempre la truffa più comune ai danni delle assicurazioni e, durante il mese di settembre, sono stati scovate altre organizzazioni dedite a questa pratica. A Latina, sono 38 le persone denunciate, tra esse figurano anche medici e infermieri che avvaloravano la tesi dei danni fisici, con finte radiografie e diagnosi palesemente falsate, mentre son ben 13 le compagnie che figurano come parti offese. In Puglia, dove la Procura di Trani ha da tempo avviato un’operazione denominata Point Break proprio per sgominare le associazioni a delinquere che agiscono in questo ambito, ha operato altri 12 arresti e a finire in manette sono stati anche alcuni avvocati e due medici compiacenti.

Diverso invece il caso venuto alla luce a Battipaglia (SA) in cui ad agire è stato un singolo che ha provato a intascare l’indennizzo per il furto della sua vettura, una fiammante Audi A6. L’uomo ha intascato un assegno di 20.000 euro, peccato che poi i carabinieri abbiano fermato un suo conoscente alla guida della vettura che risultava rubata ed è subito scattata la denuncia per truffa e falso. Di tutt’altro tipo è la truffa scoperta a Teramo che ha visto come parti offese non solo due compagnie assicurative, ma anche diversi automobilisti. Le Forze dell’Ordine hanno infatti scoperto due agenzie che, dopo aver riscosso il denaro dei premi, non provvedevano a versarlo alle compagnie e gli ignari autuomobilisti circolavano senza la copertura obbligatoria.



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