Bollettino delle truffe assicurative di ottobre

Scritto da Lorella Gabutti il

Il mese di ottobre si è aperto con una truffa che ha visto coinvolti anche quattro vigili urbani del Casertano. La vicenda ha avuto inizio con un omicidio, vittima una cittadina rumena che, a seguito delle indagini, è risultato che è stata uccisa dai suoi complici, una banda dedita alle truffe assicurative che acquistava auto di grossa cilindrata e ne simulava il furto per riscuotere l’indennizzo. Dissidi interni portavano all’uccisione della donna, omicidio in cui gli agenti di polizia locale non sono coinvolti, tuttavia le indagini sul movente hanno portato all’attenzione degli inquirenti  alcuni vigili urbani di Villa Briano e San Marcellino che si sarebbero resi complici delle truffe assicurative perpetrate dalla banda. I vigili, infatti, erano a chiamati a redigere i verbali di ritrovamento delle vetture “rubate” e, dietro il pagamento di denaro, hanno omesso di trasmetterli all’assicurazione, così come prescrive la legge.

A Siena invece sono stati i clienti a essere stati truffati da un assicuratore in cui riponevano la massima fiducia, visto che il loro rapporto durava da molto tempo. L’uomo aveva proposto a decine di persone polizze vita, a risparmio o pensionistiche dai rendimenti elevatissimi, rendimenti che aveva opportunamente “truccato”, quindi non gli restava altro che farle sottoscrivere. In realtà le polizze erano inesistenti e l’uomo nell’arco di poco tempo è riuscito a incamerare cifre davvero ingenti. Tutto è nato ad agosto dalla denuncia di un cliente insospettito e, nell’arco di questi pochi mesi, la procura di Siena ha potuto accertare che sono ben 55 le persone truffate per un ammontare di circa 2,7 milioni di euro. Nonostante sia subito stato disposto il sequestro dei beni dell’assicuratore disonesto, il suo intero patrimonio non è sufficiente a coprire il denaro incamerato illecitamente, le indagini tuttavia continuano.

Palermo la procura ha invece disposto l’arresto di sei persone che avevano intrapreso un’attività molto complessa che vedeva sia truffe sulle assicurazioni che furti d’auto. Si è trattato di un’indagine iniziata nel 2013 e che ha visto la sua conclusione a inizio ottobre. La banda procedeva all’acquisto di auto incidentate e, grazie ad esse, stilava una denuncia di sinistro. Una volta riscosso l’indennizzo, l’auto veniva rottamata, ma non i suoi documenti che invece andavano ad accompagnare una nuova auto che la banda si procurava attraverso furti. Complice anche un autosalone, i veicoli rubati venivano venduti a ignari clienti.

La città di Napoli è stata invece lo scenario di una truffa assicurativa perpetrata da quattro cittadini partenopei. I quattro si occupavano di falsificare i documenti delle vetture facendo risultare i proprietari come residenti a Torino, città nella quale i premi RCA sono notevolmente ridotti rispetto al capoluogo campano. Le polizze false, al momento, sono oltre 160 e per i falsari sono scattati gli arresti domiciliari.



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