Bollettino truffe assicurative giugno

Scritto da AssicurazioneOnline il

Chi ha detto che a perpetrare le truffe riguardanti le assicurazioni RCA siano solo gli automobilisti? A Mestre (VE) è stata scoperta scoperta un’organizzazione di passeggeri di autobus disonesti che riuscivano a ottenere risarcimenti per lesioni procurate in sinistri in cui venivano coinvolti i mezzi pubblici. Gli incolpevoli autisti di autobus si ritrovavano nel bel mezzo di incidenti creati a hoc, proprio quando a bordo si trovano membri dell’organizzazione che, naturalmente, abbisognavano poi di cure fisioterapiche fasulle.

La fantasia degli italiani in fatto di truffe però non ha limiti. C’è anche chi cerca di camuffare un infortunio sul lavoro per un incidente stradale, pur di intascare il denaro del risarcimento. E’ accaduto a L’Aquila, dove un agricoltore si è ferito gravemente a un braccio mentre stava svolgendo la sua attività in azienda, ma ha dichiarato che era stato investito accidentalmente dalla moglie. Il racconto, attestato anche da un sedicente testimone, però non ha convinto i carabinieri e, dopo alcune indagini, il ferito, la moglie e il testimone sono stati smascherati.

A Gallipoli (Lecce) a essere stata smascherata è stata invece un’assicuratrice che aveva deciso di rimpinguare le proprie sostanze ai danni di ignari assicurati, anzi di ignari “non-assicurati”. La donna, approfittando del fatto che da anni svolgeva il lavoro di sub agente di Generali Assitalia, proponeva ai suoi clienti storici polizze vita ed RCA, ma al momento di riscuotere i premi, il denaro finiva, non sul conto corrente della compagnia, ma su un suo conto che aveva aperto appositamente intestandolo a Generali. Ai clienti consegnava dei tagliandi falsi e alla compagnia restituiva i moduli in bianco asserendo che il contratto non era stato stipulato.

Neppure la piccola Val d’Aosta è immune dalle truffe assicurative. Anche in questo caso a tenere banco sono i finti incidenti, ma con una differenza: gli incidenti avvenivano sul serio e i due disonesti, che sono stati denunciati a piede libero, convincevano gli automobilisti coinvolti a inserire anche i loro veicoli tra quelli incidentati. L’ammontare dell’importo che i due avrebbero intascato, se tutto fosse filato liscio, era di 8.000 euro, ma le indagini sono ancora in corso per chiarire se l’ingegnoso metodo era già stato messo in opera in precedenza.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *