Bollettino truffe delle assicurative di marzo

Scritto da AssicurazioneOnline il

Non c’è dubbio che la truffa assicurativa che ha fatto maggiormente scalpore durante il mese di marzo sia quella scoperta a Palermo e che vedeva i disonesti agire contemporaneamente in Sicilia e in Campania. Se l’obiettivo dei truffaldini era poi sempre lo stesso, cioè ottenere degli indennizzi non dovuti per incidenti creati a tavolino, ciò che invece ha scandalizzato è il modus operandi della banda, che non esitava a sfregiare e a percuotere le presunte vittime dei sinistri, per rendere più veritieri i danni fisici. Per 2.500 o al massimo 3.000 euro c’erano persone consenzienti disposte a farsi fratturare braccia, gambe e a farsi praticare tagli in diverse parti del corpo e, tra loro, persino una donna incinta, mentre le Forze dell’Ordine sono intervenute prima che due sciagurati genitori sottoponendo la loro figlia dodicenne al stesso trattamento.

Lo scandalo però non finisce qui perchè la “mente” non era un truffatore qualsiasi, ma Salvatore Candurra, un nome che ai più non dirà nulla, ma ben conosciuto negli ambienti giudiziari. Candurra è infatti uno dei falsi pentiti che avevano fatto dichiarazioni clamorose sulla strage del giudice Borsellino e della sua scorta. Una volta scoperto che si trattava di un bugiardo, ecco che lo Stato lo ha espulso dal programma protezione testimoni e così, rientrato a Palermo, Candurra ha trovato un altro modo per sbarcare il lunario. Insieme a lui sono state arrestate altre 9 persone, tra cui alcuni pregiudicati napoletani.

Una truffa di tutt’altro tipo è stata invece smascherata nelle Marche. Qui a essere vittime erano gli assicurati che affidavano ingenti somme al loro agente che prometteva lauti guadagni su polizze vita, polizze che in realtà non venivano stipulate, mentre il denaro finiva sul conto dell’agente, ora arrestato. Che tale tipo di truffa alla fine non paghi lo sa bene anche Adriana Angelinetta, che si era resa protagonista di un episodio analogo sulle sponde del lago di Como. La sua vicenda, che ha visto in questi giorni terminare il processo di primo grado, ha avuto tutt’altro che un lieto fine, è infatti stata condannata a 7 anni e 8 mesi di carcere.



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