Caro assicurazioni da urlo: +250% in venti anni

Il costo della vita è sempre più alto e, ahinoi, ce ne siamo accorti proprio tutti: le frasi che spesso sentiamo sono sempre più veritiere. Lo stipendio finisce troppo presto, risparmiare è spesso un miraggio e arrivare alla fine del mese è una corsa a ostacoli. E, immancabilmente, si apre il confronto con il regime di vita di una volta: con la lira si stava meglio, le cose non costavano così tanto e via dicendo.

Quelli che sembrano luoghi comuni, almeno nel mondo delle assicurazioni, si sono dimostrati fondati. Vent’anni fa, assicurare un’auto di 1.800 di cilindrata costava circa 700mila lire (cioè 390 euro di oggi);ai nostri giorni, per la medesima polizza, si spendono qualcosa come 1.385 €.

Un salasso che, in termini assoluti, significa un aumento del 245-250%, come denunciato dall’associazione consumatori per i servizi finanziari (Adusbef)

Cifre da capogiro, che ci pongono come fanalino di coda europeo per il costo delle polizze assicurative per l’automobile. Se da una parte i lievitati costi sono da addebitare al moltiplicarsi di truffe ai danni alle Compagnie di assicurazioni, dall’altra non dobbiamo dimenticare che i “furbetti” sono sempre esistiti.

Se ricordate il romanzo “Così parlo Bellavista”, da cui è stato tratto l’omonimo film, di Luciano De Crescenzo, rammenterete anche dell’ironica (oggi trasformata in realtà) truffa avvenuta sui mezzi pubblici. Correva l’anno 1984: un altro mondo, verrebbe da dire, ma ieri come oggi le truffe ai danni delle assicurazioni non erano solo il frutto della fervida immaginazione di scrittori e sceneggiatori.

Cosa è successo, quindi, in questi decenni? Perchè oggi ci troviamo a fare i conti con premi così elevati, se le truffe non sono certo una novità?

Una domanda che tutti noi ci poniamo e a cui vorremmo ricevere presto una risposta: l’insostenibile costo delle polizze porta, ogni anno che passa, un numero crescente di automobilisti a circolare senza assicurazione, a loro rischio e con pericolo per tutta la collettività, rendendo la mancanza di assicurazione una vera emergenza sociale.