Come se tutta la provincia di Roma girasse senza assicurazione

Scritto da Riccardo Tronci il

Nel 2011 tre milioni di veicoli hanno viaggiato in Italia senza copertura assicurativa. Per dare una idea delle proporzioni, è come se tutti gli automobilisti del Veneto non fossero coperti da assicurazione. Un anno dopo, il 2012, a guidare senza aver stipulato una polizza assicurativa sono ben quattro milioni di persone, la provincia di Roma al completo, per dare una misura. Dei quattro milioni quasi tre è rappresentato da auto: una automobile ogni quindici non possiede copertura assicurativa.

Provate a contare le automobili mentre siete in fila all’uscita dell’autostrada o quando state per attraversare una via trafficata, e chiedetevi cosa succederebbe se una di quelle senza assicurazione provocasse un sinistro. Quali sanzioni dovrebbe pagare il guidatore irresponsabile?

Se si eccettua il periodo di tolleranza (quindici giorni dalla scadenza per rinnovare il contratto assicurativo), su cui il governo ha legiferato senza molto successo, si incorre in una sanzione che può andare da 779 a 3119 euro, il sequestro del veicolo e l’obbligo di depositare una polizza in corso di validità per almeno sei mesi. Aggiungiamo che la sanzione può essere ridotta ad un quarto nel caso in cui nei quindici giorni successivi si stipuli un contratto assicurativo.

Il gioco è fatto, il dado è tratto. Per tutti coloro che usano tagliandi falsificati (a Milano sono il 10% dei non aventi copertura assicurativa) è più semplice e remunerativo sfidare la sorte ed i controlli della polizia municipale che stipulare un contratto assicurativo. E tuttavia il motivo del dilagare di un tale fenomeno non è certo l’organizzazione criminale, bensì la crisi.

Sono moltissime le persone che non possono fare a meno dell’auto per recarsi al lavoro ed alcune di queste non possono permettersi di pagare una polizza; tra di loro anche molti imprenditori secondo alcuni sondaggi (e per sorridere, anche una auto della polizia municipale stessa, da anni senza assicurazione) . E non hanno tutti i torti: l’assicurazione italiana è l’unica a livello europeo ad aver visto crescere il proprio costo del 4,6% annuo, contro lo 0,9% francese o il 2,6% spagnolo.

Il problema della crisi, che genera povertà (4 milioni di veicoli senza copertura assicurativa), ne genera uno ulteriore: chi risarcisce le vittime di un incidente stradale in cui è coinvolto un veicolo sprovvisto di assicurazione? Vi dovrebbe provvedere il Fondo di garanzia per le vittime della strada, gestito da Consap, ma esso stesso è generato da contributi versati dalle compagnie assicurative con una percentuale sulle polizze stipulate. Meno sono le polizze, maggiore sarà il numero degli incidenti da coprire, minore sarà l’importo del fondo,  che dal 2010, infatti si sta avviando verso un preoccupante rosso.

Anche in questo caso siamo davanti ad una spirale che potrebbe essere risolta dalla tecnologia (E.R.S.O. ne è un esempio), dalla reale concorrenza creata dalle polizze online (sono sicure, c’è da fidarsi!) oppure da un legiferare che tenga finalmente presente lo stato reale delle tasche del cittadino medio, cosa per niente assicurata.



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