Ddl Concorrenza, l’AIFVS tuona: giù le mani dai risarcimenti per le vittime della strada

Scritto da AssicurazioneOnline il

Ddl Concorrenza, le modifiche studiate dal Senato 

La commissione Industria al Senato ha approvato un emendamento al disegno di legge sulla Concorrenza che riguarda anche la polizza auto. L’obiettivo è quello di rendere omogenee le tariffe e le parità di classe. Ma nel ddl Concorrenza sono previste anche nuove norme che prevedono l’abbassamento dei risarcimenti per le vittime della strada, al fine di abbassare conseguentemente anche le tariffe assicurative. Sono ancora attese delle riformulazioni da parte dei relatori, ma la notizia non ha fatto piacere all’AIFVS (Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada) che è già sul piede di guerra.

AIFVS contro il ddl Concorrenza

In modo particolare la presidente dell’AIFVS Giuseppa Cassaniti Mastrojeni ha lanciato accuse pesanti contro il relatore sen. Luigi Marino, che farebbe esclusivamente gli interessi delle imprese. La presidente dell’AIFVS sostiene innanzitutto che occorre una maggiore trasparenza sulla valutazione delle tariffe, che deve essere posta in relazione al profitto assicurativo: la tariffa si può abbassare se il profitto è alto. Ma il discorso invece è diverso, sostiene la Cassaniti Mastrojeni, per quanto riguarda il risarcimento che invece deve essere correlato al danno. Ma il danno è irreversibile, quindi non si può abbassare il risarcimento relativo ad esso. L’AIFVS fa la voce grossa e chiede con forza di non toccare il risarcimento alla persona, sia in termini di perdita della vita che di perdita dell’integrità della salute.

L’uso delle tabelle del Tribunale di Milano

La Cassaniti Mastrojeni, pur riconoscendo l’importanza del profitto delle imprese, sostiene che il profitto stesso non debba essere fine a se stesso ma deve invece essere utile per risolvere determinate problematiche. A tal proposito la presidente dell’AIFVS propone una soluzione per il risarcimento alle vittime della strada: usare le tabelle del Tribunale di Milano, già votate nel 2011 dalla Camera con la mozione Pisicchio, confermate dalla Cassazione ed infine condivise dagli stessi organismi di base delle vittime.



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