Il grande bluff delle assicurazioni casalinghe

Scritto da AssicurazioneOnline il

Si dice spesso che il lavoro svolto in ambito domestico dovrebbe essere considerato come una professione, remunerata ed assicurata. Il lavoro domestico magari non sarà remunerato, però è assicurato. Molti non sanno infatti che dal 1999 con la legge 493 sono state introdotte le assicurazioni casalinghe, diventate obbligatorie nel 2001. Per legge devono sottoscrivere questa polizza tutti gli uomini e le donne che svolgono abitualmente e quotidianamente lavori casalinghi. L’attività non deve essere retribuita né tanto meno subordinata. La polizza riguarda tutti i soggetti che hanno un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni. Il costo delle assicurazioni casalinghe è davvero ridotto, appena 12,91 euro. Per le famiglie che hanno un reddito annuo inferiore ai 9.296,22 euro la sottoscrizione alla polizza è gratuita.

Nonostante tutto, nel 2017 sono state sottoscritte poco più di un milione di polizze. Un numero decisamente esiguo se confrontato con i 4 milioni stimati di casalinghi e casalinghe. Questi numeri raccontano che solo una casalinga su 4 è in regola con la sottoscrizione del premio annuale INAIL. Le altre tre invece sono prive di polizza assicurativa, ed almeno teoricamente a rischio sanzione.

Come mai questo progetto ha faticato a decollare? Si potrebbe rispondere che è poco conosciuto, cosa assolutamente vera. L'”ignoranza” dell’esistenza di questa copertura assicurativa deriva però anche dalla sua “impopolarità”. Se è vero che il costo della polizza è estremamente basso, è anche vero che gli indennizzi sono versati solo nel caso in cui l’infortunio provochi danni permanenti pari o superiori al 27%. In caso di infortunio grave l’INAIL versa un vitalizio mensile, che può andare da un minimo di 186,18 euro fino ad un massimo di 1.292,90 euro. L’importo ovviamente varia in base alla gravità del danno subito.

In caso di inabilità temporanea, o di invalidità permanente inferiore al 27%, l’assicurato non beccherà neanche un euro. Per ricevere un indennizzo, neanche particolarmente elevato, il danno dovrà quindi essere molto grave. Appare evidente che i diretti interessati non percepiscano l’assicurazione come necessaria o estremamente valida per le loro attività casalinghe. L’eventuale sanzione inoltre corrisponde a 12,91 euro, cioè la stessa cifra per sottoscrivere la polizza casalinga. L’iniziativa sarebbe anche lodevole, poiché è di fondamentale importanza tutelare chi bada alla famiglia. Risulta evidente però che bisogna cambiare alcune cose, garantendo un indennizzo più cospicuo anche a fronte di infortuni meno gravi. In questi casi i diretti interessati sarebbero più propensi anche a pagare qualcosa in più, se avessero la certezza di ricevere una copertura a 360 gradi durante le attività casalinghe.



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