Hi-tech e quotidianità: Google scende nel mondo delle assicurazioni?

Scritto da Valentina Oberti il

Chissà se i grandi scrittori fantascientifici dei secoli scorsi avrebbero immaginato un futuro come il nostro? Molti di loro ci sono arrivati vicino, ipotizzando strani oggetti volanti nei cieli o telecamere in ogni dove; per altri versi, invece, la realtà si è rivelata così straordinariamente innovativa che, fino a pochi anni fa, nemmeno noi avremmo immaginato tale.

Ogni giorno, ci raggiungono notizie dal mondo tecnologico così avveniristiche da lasciarci a bocca aperta. Dai piccoli sensori che monitorano 24 ore su 24 la nostra salute fisica ad apparecchi in grado di controllare le mura domestiche il mercato è in continua espansione.

E, così, non c’è da stupirsi se il mondo delle assicurazioni non abbia iniziato a guardare alle novità hi-tech come espediente per permettere ai propri clienti di risparmiare. La scatola nera sulle auto ne è un esempio: installando un piccolo dispositivo sul proprio veicolo, il costo della RCA crolla in maniera sensibile.

E lo stesso potrebbe accadere sulla polizza vita, indossando particolari sensori di rilevazione dei parametri vitali, o per quella sulla casa, con l’installazione di apparecchi che rilevano per tempo la presenza di fumo in un locale. Fra le aziende impegnate nella ricerca, sviluppo e produzione di questi utilissimi dispositivi c’è la Nest Labs, compagnia appena acquisita da Google.

L’operazione finanziaria non è certo passata inosservata e, considerati gli eventuali impieghi dei dispositivi nel mondo delle assicurazioni, in molti si sono chiesti se – dietro questa mossa – ci sia un interesse del colosso di Mountain View verso questa realtà.

Chissà, staremo a vedere quali passi seguiranno nei prossimi tempi; nel frattempo la sempre più stretta correlazione fra tecnologia, quotidianità e assicurazioni non può che farci riflettere sui nuovi scenari e sui relativi sbocchi professionali che le Compagnie assicuratrici vedono aprirsi dinanzi ai loro occhi. Di certo, l’attenzione verso questa nuova realtà non dovrà assolutamente calare se le imprese non vogliono perdere terreno in fatto di competenza, lasciando pericolosi margini di vantaggio alle concorrenti.



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