Internet of Things per rendere le polizze più efficienti

Scritto da Daniela Zepponi il

Il futuro delle assicurazione è presto spiegato: un’evoluzione (o meglio una rivoluzione) sempre più veloce che passa dal generale al particolare, da polizze che dovevano andare bene per una fascia ampia di persone, a polizze personalizzate all’estremo. E tutto questo sta avvenendo grazie all’ Internet of Things, ovvero ad un uso della rete che si evolve dal virtuale al concreto. Si tratta infatti di oggetti che possono comunicare con altri oggetti, per facilitare la vita delle persone: ad esempio la sveglia che suona prima se le informazioni provenienti da internet avvisano che c’è traffico sul percorso abituale.

Al di là di esempi come questo, nel campo delle assicurazioni tali oggetti prendono sempre più piede e ci sono Compagnie di Assicurazioni che attraverso l’Internet of Things raccolgono informazioni sui loro assicurati e sull’uso che fanno della loro automobile. Il tutto permette ovviamente di abbattere i costi delle polizze, se si guida con attenzione e con prudenza.

Ed ecco allora gli strumenti che in futuro potremmo vedere anche in Italia legati alle Assicurazioni:

On Board Diagnostic dongles: si tratta di chiavette per la diagnostica di bordo, con porta usb, che si trovano sotto il volante e sono connesse con la rete. In questo modo le buone (e le cattive) abitudini degli automobilisti vengono trasmesse alle compagnie di assicurazioni, che possono abbassare i prezzi per quelli virtuosi. Negli Stati Uniti sono già milioni le vetture con questo dispositivo a bordo.

Device connessi contro i furti in casa: possono addirittura avvertire i clienti di eventuali pericoli nella propria proprietà. Attraverso i calcoli e le analisi sui cui si basano gli strumenti dell’Internet of Things si possono inoltre prevedere le emergenze meteo, per contenere i danni e stipulare polizze meno costose.

I droni: sono sempre di più le compagnie assicurative che usano i droni per rilevare i danni negli incidenti, cosa che rende il lavoro più efficiente di circa il 50%.

Una tecnologia sempre più avanzata insomma, che prima o poi inizierà a mettere radici anche in Italia: e noi non vediamo l’ora.



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