Italia come gli States: addio al sistema sanitario pubblico?

Scritto da Valentina Oberti il

La crisi ha cambiato abitudini e stili di vita degli italiani: oltre a rinunciare al superfluo, sono in molti ad aver procrastinato visite ed esami medici non necessari. Dentista e oculista su tutti, ma anche servizi di welfare (come l’assistenza di badanti) sono state drasticamente ridotti (solo nel 2013 -5,7%), a fronte di un tetto di spesa pubblica invariato.

Di questo passo, nei prossimi anni il sistema di assistenza sanitaria potrebbe collassare.
E così si sta facendo sempre più insistente l’idea di un profondo rinnovamento dell’apparato: si vuole abolire il sistema sanitario pubblico per lasciar spazio a uno assicurativo.

Il modello di riferimento potrebbe essere quello degli States in cui ogni anno una famiglia si assicura, effettua gli esami e le visite dovuti e le spese sono coperte dalla Compagnia assicuratrice.
A livello di costi, secondo le stime di Unipol, per il contribuente il nuovo sistema non dovrebbe pesare molto di più di quello che paghiamo oggi per la spesa sanitaria pubblica, ma dovrebbe garantire più servizi.

Il nuovo scenario aprirebbe alle Compagnie assicurative ulteriori sbocchi di mercato, ma – sin da ora – ha sollevato perplessità sulla qualità dell’assistenza sanitaria garantita ai cittadini: una persona di ceto medio – basso potrà garantirsi cure allo stesso livello di un cittadino abbiente?



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