Ivass: il rischio non deve passare dall’assicurazione all’assicurato

Scritto da AssicurazioneOnline il

Sono numerose le zone di ombra che offuscano il buon lavoro che l’Ivass, nella sua lunga fase di riorganizzazione e ammodernamento, sta affrontando già da qualche anno. Molte delle perplessità sono però legate al cambiamento che nel complesso si sta verificando nel settore assicurativo,  in controtendenza rispetto alla reale tutela attualmente garantita agli assicurati. Una ‘mutazione’ vista con grande preoccupazione dal presidente dello stesso istituto di vigilanza.

La strada che sembrano aver intrapreso tutte le imprese che si occupano del settore assicurativo, nei vari rami di “rischio”, infatti denota un progressivo ed inesorabile processo di trasferimento del rischio sugli stessi assicurati, tradendo di fatto la stessa mission per cui sono nate. Questo approccio è diventato ormai molto evidente soprattutto in due settori, fa notare Rossi nella sua relazione: quello del risparmio e quello sanitario-assistenziale.

Per quanto riguarda le polizze Vita (a vita intera), stanno scomparendo le assicurazioni che offrono la garanzia di un rendimento minimo, spalancando le porte a quelle che trasferiscono il rischio di perdita in capo agli stessi risparmiatori. Gli effetti peggiori si avrebbero alla lunga per l’aspetto previdenziale, un problema potenzialmente devastante considerate le assicurazioni che in futuro si prospettano sempre meno generose.

Preoccupante però anche la diminuzione di tutele per la componente assistenziale sanitaria, che si aggiunge a quella legata alla necessità di perpetrare la logica delle spending review, con un grave danno per gli assistiti. Da qui l’invito esplicito di Rossi alle compagnie di assicurazione di invertire la propria tendenza, e congiuntamente l’appello allo stato per l’introduzione di forme di incentivazione, senza le quali pensare a un cambio di direzione è del tutto impensabile.

Quindi ciò che si evince dal discorso di Rossi è che l’attività di vigilanza per la tutela degli assicurati, deve intensificarsi ma deve anche essere fornita di strumenti atti a scoraggiare comportamenti poco trasparenti se non addirittura lesivi, da parte delle compagnie di assicurazione, per evitare nel futuro, prossimo e non, che siano i consumatori a dover pagare il prezzo di rincari del settore ingiustificati, e nello specifico le politiche di salvaguardia del bilancio obbligate dall’entrata in vigore di Solvency 2.



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