La rivolta degli attuari sull’equiparazione del premio dell’assicurazione a livello territoriale

Scritto da Cristina Iadeluca il

Il DDl Concorrenza, che deve tornare ancora per il via libera al Senato, fa scendere in campo anche i cosiddetti “attuari” ovvero coloro che si specializzano nella determinazione dei parametri in base ai quali viene determinato il rischio, e di conseguenza l’ammontare delle varie tariffe rc auto. Il portavoce, nonché presidente di questa specifica categoria in modo molto chiaro, parla di ingiustizia, puntando il dito sulla proposta di provenienza del Pd e Movimento 5 stelle, che vuole eliminare il requisito della residenza tra quelli che determinano il rischio. Ad oggi, per questa ragione, a parità di tutti gli altri parametri un automobilista del centro sud, paga un premio più salato, indipendentemente dal tipo di assicurazione online e non scelta.

Con questo emendamento si cerca di introdurre un criterio di “giustizia” che non vada a incidere negativamente sulle tasche degli automobilisti virtuosi: se non causano incidenti per almeno 5 anni, non ha importanza che abbiano la residenza al sud o al nord, pagando sempre la stessa cifra a parità di condizioni. Da qui la rivolta degli attuari che invece ritengono che la residenza sia una discriminante fondamentale, anche perché tra le più affidabili per la previsione e quindi per la determinazione del livello di rischio, sul quale si fonda il principio stesso della copertura assicurativa e del suo calcolo.

Infatti, a loro detta, si verificherebbe un’altra forma di ingiustizia. I virtuosi delle aree oggi più tartassate pagherebbero meno, ma quelli che vivono nelle zone meno rischiose finirebbero per il pagare di più. Quindi la faccenda si riduce sul piano della “giustizia”, ma per chi? E’ la domanda che pongono questi stessi professionisti. E rincarano la dose facendo riferimento proprio alle condizioni climatiche del Paese, che di per sé crea delle forme di ingiustizia, costringendo i cittadini del nord a pagare bollette più salate per luce e riscaldamento rispetto a quelle del Sud. Quindi la questione è semplice: perché si cambino i parametri della residenza delle zone più a rischio di incidenti e di truffe, non si può pensare a passare un semplice colpo di pugna che intacchi la correttezza di quelle dove c’è prevalenza di una buona condotta sulle strade e nei confronti delle assicurazioni stesse. Quello che deve cambiare è la mentalità degli automobilisti, e di conseguenza un impegno per ridurre le due componenti negative che alzano il rischio.

Ma le critiche ai parlamentari non mancano, perché è forse giunto il momento di fare una modifica strutturale al sistema assicurativo e mettere da parte i continui cambiamenti a breve respiro. Ora non rimane che stare a guardare, se la spunteranno i parlamentari che sostengono l’emendamento, o le tanti voci che non vogliono vederlo approvato.



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