Quando la truffa assicurativa arriva a uccidere: la banda siciliana che mutilava

Scritto da AssicurazioneOnline il

All’inizio di agosto è stata scoperta una delle più crudeli truffe assicurative che si siano mai verificate: la truffa degli arti mutilati. Palermo è la città che ha fatto da scenario a questa assurda truffa che ha fruttato ai due organizzatori diverse centinaia di migliaia di euro, con congrui compensi anche per i loro sodali, come un’infermiera che forniva sommarie cure mediche alle vittime.

Come avveniva la truffa? I due organizzatori, Michele Caltabellotta e Francesco Mocciaro, reclutavano le vittime nei bassifondi cittadini tra disperati, drogati e persone con problemi mentali e li convincevano, in cambio di qualche centinaio di euro, 300 o 400 al massimo, a lasciarsi ferire per simulare un investimento da parte di un pirata della strada. Le ferite venivano provocate in maniera che si può definire inumana. Le vittime venivano condotte a casa dell’infermiera, Antonia Conte, che somministrava loro degli anestetici per evitare che gridassero e quindi si procedeva gettando addosso ai malcapitati, con caduta dall’alto, dei pesi di 25/30 chili per spezzare loro gambe e braccia. A volte gli arti finivano per essere definitivamente compromessi e qualcuna delle vittime si è ritrovata mutilata o sulla sedia a rotelle.

Con tali incidenti, gli organizzatori arrivavano a incassare fino a 150.000 euro per il sinistro, ma qualcosa ha finito per andare storto. I sospetti della squadra mobile di Palermo sono nati nel gennaio del 2017 quando ai bordi di una strada del capoluogo siciliano è stato ritrovato il cadavere di Yadry Yakoub, un tunisino di 23 anni che pareva essere stato investito da un’auto pirata. Qualcosa però non quadrava: il ragazzo, che viveva in povertà e soffriva di turbe psichiche, era stato portato sul luogo dell’incidente quando era già morto in seguito alle ferite procurate dalla banda. Da quel momento è scattata l’operazione Tantalo, che ha impegnato per lunghi mesi gli uomini della polizia, ma che ha finito per smascherare la temibile banda degli arti mutilati. 

Il fermo di polizia è scattato per 11 persone, mentre il numero totale degli indagati è di 50 persone. Le vittime finora individuate sono una decina, uomini e donne che per qualche spicciolo sono finiti per mesi in ospedale.

A Palermo le truffe assicurative, però, non sono una novità. Nel mese di giugno, ad esempio, è stata sgominata un’altra banda. Vero è che la truffa risaliva al 2014, ma il modus operandi lascia anche questa volta stupiti. Un uomo con una spalla fratturata si è presentato presso diversi ospedali, sempre accompagnato da persone diverse e fornendo sempre generalità diverse. I vari referti sono stati presentati a parecchie compagnie, permettendo così di incassare non uno, ma molti indennizzi per la stessa frattura.



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