Rc auto, la scatola nera è una prova effettiva nei provvedimenti civili?

L’avvocato Massimo Ruscillo, Giudice Onorario di Pace di Barra, ha richiesto l’intervento della Corte Costituzionale affinché si pronunci sul valore legale della scatola nera negli incidenti stradali. In sostanza l’avvocato nutre dei dubbi sul fatto che i dati derivanti dalla scatola nera costituiscano realmente una prova effettiva nel corso dei provvedimenti civili. In questo modo di fatto toccherebbe alla controparte dimostrare il cattivo funzionamento o la manomissione del dispositivo. L’intera questione è collegata ad una richiesta di danni in seguito ad un incidente, in cui la compagnia di assicurazione contestava la storicità dell’evento. In pratica tale compagnia dichiarava, dopo un consulto sulle risultanze telematiche del dispositivo “Vodafone Automotive”, che non era stato rilevato nessun sinistro all’ora, al luogo ed alla giornata indicati nella citazione.

La difesa dell’assicurato insisteva sulla prova testimoniale, mentre la compagnia assicurativa puntava sul valore della prova legale rappresentato dalla scatola nera, come indica l’art. 145-bis del d.lgs. n. 209/2005. In sostanza questa normativa dichiara che in caso di incidente la scatola nera rappresenti in tutto e per tutto una piena prova, a meno che l’altra parte non riesca a dimostrare il malfunzionamento o la manomissione del dispositivo. L’avvocato Ruscillo di fatto sostiene che considerare la scatola nera come una prova effettiva violerebbe il principio di “parità delle armi”, in quanto toccherebbe alla controparte dimostrare il mancato funzionamento o la manomissione del dispositivo.

Si tratterebbe quindi, secondo Ruscillo, di una situazione iniqua e faziosa. Alle compagnie assicurative sarebbe sufficiente depositare i dati raccolti dalla scatola nera per influenzare l’andamento del processo, se le risultanze del dispositivo non dovessero combaciare con la prova testimoniale fornita dall’assicurato. Lo stesso assicurato, contro cui è stato prodotto il documento, dovrebbe invece provvedere agli oneri economici di una consulenza tecnica di ufficio, con il conseguente allungamento dei tempi del processo che risulterebbe in un certo senso falsato fin dall’inizio.