RCA: la scatola nera diventerà obbligatoria

Scritto da Lorella Gabutti il

Il provvedimento che prevede l’obbligo di scatola nera sulle auto è ormai pronto e tra qualche giorno dovrebbe essere esaminato dalla Commissione Industria del Senato per poi essere introdotto nel disegno di legge in tema di concorrenza. Se il provvedimento sulla carta dovrebbe contenere tutte le premesse per andare incontro agli automobilisti che dovrebbero vedere ridotti i premi Rca, in realtà i consumatori nutrono molti dubbi in proposito perché temono che ora interverranno le lobby con la loro influenza e che il presunto risparmio si tradurrà in un ulteriore costo.

In effetti, i timori dei consumatori sono tutt’altro che infondati, sono infatti proprio le compagnie assicurative a premere perché la scatola nera diventi obbligatoria con lo scopo, neppure velato, di imporre agli automobilisti il costo della manutenzione dell’apparecchiatura, un costo che si aggira attorno ai 75 euro annui, oltre naturalmente alle spese per l’installazione. In questo modo non è difficile comprendere che l’effettivo risparmio sui premi si ridurrebbe notevolmente, mentre le imprese che producono le scatole nere, imprese che in Italia sono proliferate negli ultimi anni e che sono tra le prime al mondo, vedrebbero rimpinguare le loro casse.

Non c’è dubbio che l’inserimento obbligatorio sulle vetture permetterebbe di ridurre quasi a zero la piaga degli incidenti simulati e lo stesso varrebbe per i furti d’auto, con la scatola nera infatti i veicoli diventano facilmente rintracciabili, ma rimane da considerare anche il fatto che il provvedimento dovrebbe rispondere anche ai canoni previsti dall’UE in materia di autoveicoli. Finora l’Unione Europea ha sancito che alcuni dispositivi debbano essere obbligatori su tutte le auto, si tratta di dispositivi atti ad aumentare la sicurezza dei veicoli circolanti, come l’ABS e l’ESP e ne sono allo studio altri, come il sistema di frenata automatica, ma non ha mai preso in considerazione la scatola nera. Che sarà dunque del nuovo provvedimento? Lo scopriremo presto nella speranza che non si traduca in un’ulteriore “fregatura” per gli automobilisti.



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