RCA: le diminuzioni dei premi rallentano

Scritto da Lorella Gabutti il

Lo sappiamo ormai da anni che i premi che gli italiani pagano per assicurare la propria auto sono i più costosi d’Europa e sono molti i provvedimenti messi in campo dai vari governi che si sono succeduti nell’ultimo quinquennio per diminuirne gli importi. Da sempre le compagnie hanno giustificato gli elevati costi con l’altissimo tasso di incidenti che avvengono nel nostro paese, molti dei quali simulati per ottenere dei risarcimenti non dovuti. In effetti, si deve ammettere che il numero dei sinistri è veramente elevato, ma premi esageratamente onerosi, tra l’altro in un periodo di gravissima crisi economica, hanno portato gli italiani all’elusione della RCA. Si è calcolato che oltre 4 milioni di veicoli circolassero senza copertura assicurativa contravvenendo così agli obblighi di legge. Ora la situazione, seppure lentamente, sta cambiando e si sta riscontrando qualche risultato sul fronte della diminuzione dei premi e la lettura digitale della targa con l’incrocio dei dati a disposizione della Motorizzazione dovrebbe aiutare a scovare tutti coloro che non sono in regola e che frodano le compagnie, ma siamo ancora lontani dalle medie degli altri stati dell’Unione.

Un apposito osservatorio sul mondo delle assicurazioni italiane, ha monitorato la flessione dei costi per la RCA e ha rilevato sì la costante diminuzione, ma ha anche messo in luce il fatto che in Italia permangono aree in cui i premi continuano a rimanere molto elevati. E’ questo il caso della Campania dove i premi sono addirittura aumentati anziché diminuire. Insomma luci e ombre non mancano, ma ciò che soprattutto preoccupa gli automobilisti del Bel Paese è anche il fatto che la diminuzione non si dimostra più costante o quantomeno viene praticata a macchia di leopardo. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio negli ultimi tre mesi il prezzo dei premi è sceso dell’1,7% e ora il costo medio per assicurare un’auto in Italia è di 503,28 euro, ma la percentuale di calo si riduce se si raffrontano i dati con quelli del 2015, infatti rispetto a un anno fa si registra una diminuzione dell’1,6%.

Prezzi diminuiti d’accordo, ma non in modo omogeneo. Il calo è stato drastico in Valle d’Aosta con un -9,71%, mentre in Sicilia e in Calabria, con rispettivamente -5,95% e -5,90%, i costi sono divenuti maggiormente sostenibili, ma Napoli, con un costo medio del premio assicurativo di 804 euro, si dimostra ancora una volta la città più cara d’Italia. Singolare poi  quello che è avvenuto in Sardegna: gli automobilisti isolani si sono infatti trovati a sostenere un aumento del 2,12%.



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