Storia del caro assicurazioni al sud: novità all’orizzonte?

Scritto da Cristina Iadeluca il

Il problema del caro assicurazione al sud potrebbe trovare una reale prima soluzione dal 20 dicembre prossimo. Un intervento di tipo istituzionale, ma la cui iniziativa non è stata del governo italiano, così come non lo è nemmeno l’intervento, in quanto ad occuparsi di quella che viene considerata una vera e propria forma di “discriminazione” sarà l’Europa.

Le iniziative intraprese soprattutto dai cittadini costretti a pagare premi di rca per moto e auto fino a 4 volte più cari nel resto di Italia, sono servite soprattutto a far conoscere una questione spinosa, di un’Italia con due facce, dove anche gli organi preposti alla vigilanza (come Ivass e Antitrust) si stanno dimostrando non all’altezza.

La ragione per cui il caro assicurazioni al sud ha provocato un divario sempre più profondo è sempre riconducibile alla stessa questione: al sud gli “imbrogli assicurativi” e le truffe sono di gran lunga maggiori che nel resto di Italia. Eppure questo dato dell’Ania, sul quale si basano le compagnie di assicurazione per la determinazione dei premi, sarebbe stato esasperato, a detta di numerosi esponenti del mondo politico e non.

Da qui sono nate iniziative, molte delle quali sono passate per il web, con petizioni che sono inevitabilmente giunte sul tavolo della Ue. Tra queste, quella che rappresenta un movimento vero e proprio, finalizzato a combattere contro il discriminante caro assicurazioni per gli abitanti del sud (primi fra tutti i campani), si chiama Mo Bast! Che si è fatto anche portavoce durante una interrogazione di fronte alla commissione della Ue del problema.

Non mancano anche interventi di politici, che hanno puntato il dito più verso la possibilità di creare una compagnia di assicurazione “statale” per costringere le compagnie private a rivedere i propri prezzi (ipotesi praticamente impossibile da attuare), con un sapore però quasi esclusivamente propagandistico.

Ma anche alcuni professionisti si sono fatti portavoce di questa distorsione, come nel caso di tre avvocati (Carmine Ippolito, Gianluca Bozzelli, Salvatore Branno) i quali hanno scelto di agire per vie legali, presentando un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Quale strada porterà ad una soluzione di un problema che non trova più conferma nemmeno nei dati Istat? Ancora una volta sarà solo il tempo a dirlo.



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