Polizze a copertura del rischio dell’esercizio della professione di medico in impennata

Scritto da Cristina Iadeluca il

Il sistema sanitario è nel caos da decenni, ma con l’applicazione di spending review incentrate sempre di più sull’essenzialità dei servizi erogati in modo gratuito, soprattutto per quanto concerne la componente della diagnostica e degli esami, si rischia di innescare un’altra situazione potenzialmente esplosiva.

Se da una parte i medici rischiano di essere multati se non prescrivono con parsimonia gli esami, relegandoli allo stretto necessario, dall’altra parte rimane il rischio di vedersi eccessivamente esposti alle richieste di risarcimento danni da parte di pazienti, o loro parenti, che hanno riempito le agende dei tribunali, con le loro richieste di risarcimento, sia in sede penale che in quella civile.

In una manciata di anni le richieste di indennizzo sono quadruplicate, e le compagnie di assicurazione si sono organizzate di conseguenza, aumentando i premi assicurativi che i medici devono stipulare per poter esercitare, e per poterlo fare in modo sereno. Al momento la proporzione non c’è, con un costo che assorbe, annualmente fino a 5 mensilità nette. A complicare ancora di più la situazione quindi la richiesta dei medici di intervenire con un testo di legge chiaro, che li tuteli maggiormente, visto che, dati alla mano, secondo le associazioni che li rappresentano, in sede penale solo il 2% dei medici chiamati a rispondere delle prorpie colpe, vengono condannati, mentre in quella civile è il 20% delle richieste di risarcimento che viene accolto (con una medi di 40 mila euro per indennizzo).

Che rimanga un campo minato, se ne ha la misura anche per l’ennesimo rinvio di una legge chiara e che non lasci spazio a sbavature e pieghe piene di insidie, che potrebbero giovare solamente agli studi legali, che in buon numero, si stanno specializzando proprio in questo settore. Ma ancora una volta per avere una soluzione certa bisogna attendere ancora tempi più maturi, ma soprattutto c’è bisogno che le rivendicazioni delle differenti posizioni riescano a raggiungere delle posizioni comuni e condivise.



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