Bollettino delle truffe assicurative di agosto

Scritto da AssicurazioneOnline il

La mitologia greca ci ha insegnato che aprire il vaso di Pandora significa scatenare tutti i mali del mondo e, quando cinque anni fa, la Polstrada grossetana si è trovata di fronte a un’organizzatissima associazione che preparava falsi incidenti al solo scopo di intascare indennizzi non dovuti, aveva scelto proprio il nome Pandora per l’operazione che aveva visto decine di arresti. Ora che la vicenda sta volgendo al termine, con il processo ormai alle ultime battute, ecco che si scopre che sul fondo del vaso di Pandora c’erano altri mali nascosti. All’inizio di agosto  sono infatti scattati altri 40 avvisi di garanzia sempre in relazione alla truffa scoperta cinque anni fa. Medici di Grosseto, Firenze, Orbetello, sono coinvolti nella redazione di falsi certificati medici e, tra gli indagati, c’è persino un carabiniere che avrebbe “inventato” l’incidente della figlia con lo scooter.

Mega truffa anche in Molise, le Forze dell’Ordine di Isernia, su segnalazione di una compagnia assicurativa, hanno infatti scoperto una società fantasma che stipulava contratti Rca per un gran numero di veicoli, veicoli in realtà appartenenti ai privati indagati, Quattordici sono le persone indagate che avrebbero causato gravi danni economici alla compagnia assicuratrice e che avrebbero anche commesso il reato di falsificazione di documenti alterando carte di circolazione, visure camerali e documenti dei veicoli.

Di tutt’altro tenore invece la tentata truffa avvenuta a Castel San Giorgio (SA) dove, a essere stata preso di mira è stato il Comune. Ben tre donne avevano sporto denuncia contro il loro comune di residenza adducendo il fatto di essere cadute in una buca e di essersi procurate delle lesioni (documentate da certificati sanitari). In realtà volevano solo riscuotere l’indennizzo assicurativo, ma la polizia locale sangiorgese ha subito fiutato l’inganno.

Decisamente più vacanziera, invece, la truffa tentata da un imprenditore lombardo. A dire il vero il fatto è avvenuto nella primavera dello scorso anno, ma solo ora i carabinieri sono riusciti a smascherarlo. L’uomo aveva denunciato il furto del proprio yacht di 24 metri ancorato nella baia di Portovenere, ma non è riuscito a ottenere il risarcimento che gli sarebbe spettato, due milioni di euro, perché è di pochi giorni fa il ritrovamento della sua imbarcazione, volutamente affondata poco lontano da Genova. E’ ora indagato per simulazione di reato, naufragio e danneggiamento fraudolento (gli oblò erano stati sfondati ed erano stati operati dei tagli allo scafo).



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