Un’assicurazione per chi usa poco l’auto: la chilometrica

Scritto da LauraMusig il

I premi assicurativi italiani sono i più costosi d’Europa, se poi si fa parte di quella schiera di automobilisti che utilizzano l’auto sporadicamente perché possono spostarsi con altri mezzi, siano essi, treno, metropolitana, bus, oppure la salutare bicicletta, è chiaro che il notevole esborso per la Resposabilità Civile viene vissuto quasi come una rapina. Chi percorre annualmente pochi chilometri ha però un’opportunità per pagare una RCA meno onerosa: scegliere un’assicurazione chilometrica.

L’assicurazione a chilometri viene proposta da diverse compagnie e prevede una quota fissa da pagarsi alla stipula del contratto, si tratta però di un importo ridotto rispetto ai normali premi RC perché l’automobilista si impegna a non superare un determinato tetto di chilometri annui. Secondo le diverse compagnie, ci si può trovare di fronte a un unico tetto di percorrenza, ad esempio 8.000 chilometri annui, oppure possono essere previste diverse fasce di chilometraggio. In questo caso l’assicurato sceglie la fascia più idonea alle sue esigenze. Naturalmente è necessario che le compagnie possano monitorare i chilometri effettivamente percorsi e dunque i contratti prevedono l’installazione di un impianto satellitare.

Una volta verificata la reale percorrenza annua del mezzo, nel caso in cui risulti che si sia “sforato” il tetto previsto, l’assicurato è chiamato a integrare il suo premio e le compagnie possono prevedere due diverse soluzioni. Possono infatti richiedere una quota commisurata ai chilometri percorsi in più, oppure far rientrare l’automobilista nel classico contratto Bonus Malus chiamandolo quindi a versare la cifra risparmiata al momento della stipula del contratto.

Come si vede, dunque, è assolutamente necessario che chi sceglie questo tipo di assicurazione sia certo di utilizzare l’auto con moderazione, altrimenti non si ottiene alcun beneficio. Di norma i contratti di questo genere sono consigliati per chi limita i suoi spostamenti a meno di 5.000 chilometri annui, in questo caso il risparmio è davvero corposo e merita di essere preso in seria considerazione.



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