Bollettino delle truffe assicurative di settembre

Scritto da Lorella Gabutti il

Il mese di settembre si è aperto con la scoperta della più classica delle truffe assicurative: i falsi incidenti. Questa volta a essere stati presi  “con le mani nel sacco” sono due persone di Taurano (AV). I due avevano denunciato un sinistro a una nota compagnia di assicurazione, ma i carabinieri si erano insospettiti per le notevoli discrepanze tra le testimonianze dei presenti e la dinamica dell’incidente. E’ bastata una breve indagine per scoprire che si trattava di un incidente “creato” e così i due sono stati denunciati a piede libero per tentata truffa, infatti non era ancora stato elargito alcun risarcimento.

Anche nel Lazio, a Terracina, la truffa dei falsi sinistri non ha portato bene a due carrozzieri e a un broker assicurativo. Le indagini della polizia hanno condotto alla scoperta della loro truffa che ormai proseguiva da un po’ di tempo e che li vedeva complici. I falsi incidenti venivano inscenati utilizzando i dati dei clienti del broker, clienti all’oscuro di tutto e quindi i due carrozzieri si adoperavano per riparare danni assolutamente inesistenti. Per non suscitare sospetti nei clienti, che vedevano aumentare il premio RCA, il broker si scusava facendo ricorso a errori da parte della compagnia, quindi riusciva a correggere gli importi proponendo particolari condizioni assicurative vantaggiose.

Tutt’altro scenario invece in Piemonte, a Bra, dove a essere stata truffata è una famiglia che ha visto scomparire i risparmi di una vita. La famiglia aveva investito 450.000 euro in una polizza assicurativa della Unipol Sai, ma quando lo scorso aprile non ha visto maturare gli interessi, ha chiesto di riscattare il capitale, ed ecco l’amara sorpresa: capitale e interessi si erano volatilizzati. I responsabili della truffa sono i due proprietari di un’agenzia di Saluzzo (CN) che hanno “dimenticato” di trasmettere copia del contratto stipulato alla sede centrale, mentre l’intera somma è finita nelle loro spettanze. La famiglia di Bra non è l’unica a essere caduta nella trappola e nei confronti dei due, ormai ex titolari, si sono aggiunte altre sette denunce per appropriazione dei capitali versati su polizze vita.



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