Bollettino truffe assicurative di febbraio

Scritto da AssicurazioneOnline il

Durante il mese di febbraio è stato il nord a eccellere nella poco onorevole classifica delle truffe assicurative. In Lombardia e in Piemonte si sono registrati il maggior numero di casi di truffe assicurative, occorre però fare un distinguo: in Lombardia sono stati gli automobilisti le vittime delle truffe, mentre in Piemonte le compagnie sono state truffate, ma non nel ramo RC Auto e Moto, bensì in quello degli infortuni. 

Andiamo allora subito a Brescia dove la Polizia provinciale ha posizionato degli occhi elettronici lungo la tangenziale sud. Grazie alla tecnologia è stato facile scoprire circa 3.000 vetture non assicurate, ma tra queste figuravano anche una ventina di automobilisti che l’assicurazione l’avevano pagata. I malcapitati erano però caduti nella rete delle false assicurazioni online. La stessa disavventura è capitata a molti che si trovavano a transitare a Rho (MI). Qui è stata la Polizia Locale a scoprire la frode durante normali controlli. Molti automobilisti, infatti, esibivano regolare certificato assicurativo rilasciato da una fantomatica compagnia online, la Bolognesi Assicurazioni, peccato però che non esistesse. Sono allora scattate le indagini che sono riuscite a risalire a sei persone, oggi indagate. L’IVASS, già nel mese di gennaio, aveva pubblicato su Messaggero Motori, un chiarimento in cui invitava gli automobilisti a diffidare di tale compagnia e aveva provveduto al suo oscuramento. Tuttavia già molti erano caduti nella rete dei truffatori. Prima di passare alla truffa piemontese, diamo infine un aggiornamento per quel che riguarda la Lombardia con la condanna a due anni e 4 mesi per un ex primario del Fatebenefratelli. L’uomo, insieme al figlio, aveva architettato un metodo per gonfiare le polizze su auto di lusso.

Ed eccoci sulle montagne piemontesi, per la precisione a Bardonecchia, la nota stazione sciistica del Torinese. Qui a finire nei guai sono stati il titolare di un centro medico e altre 28 persone. Il meccanismo era piuttosto semplice: i molti infortunati sugli sci, ma anche chi cadeva per strada o comunque si procurava lesioni mentre attendevano le più diverse attività, si recavano al centro medico per le cure del caso. Dopo la visita, il direttore sanitario suggeriva di acquistare uno ski pass presso il vicino impianto di risalita. Con tale acquisto gli utenti acquisivano anche un’assicurazione sugli infortuni e quindi veniva aperto il sinistro. In questo modo, con richieste massime di 350 euro, venivano pagate tutte le prestazioni diagnostiche specialistiche, come radiografie ed ecografie, mentre ai pazienti venivano richiesti sempre 50 euro per la visita.

Infine, ecco l’unica truffa registrata al sud questo mese. Si tratta di una truffa perpetrata in provincia di Isernia. Qui, un gruppo di campani aveva stabilito uan residenza fittizia per pagare premi RCA nettamente inferiori.



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