Caes, Consorzio Assicurativo Etico Solidale

Scritto da Nicolina Leone il

Caes, che propone polizze assicurative Rc etiche, forse sta trovando il modo di tutelare veramente gli assicurati.

Vediamo cos’è Caes e cosa fa.

È una società con obiettivi stabili e trasparenti, formata da cittadini il cui scopo è la tutela di tutti, la solidarietà fra le parti e la sicurezza di un risparmio reale. Prendendo esempio da altri paesi della Comunità Europea, fra cui la Germania e la Francia, nasce questo consorzio che si appoggia a organizzazioni globali come il WWF, l’ARCI, LEGAMBIENTE e la Banca Etica.

Si occupa di vari settori legati all’ambiente e alla solidarietà, ha creato società e cooperative varie fra cui una per le polizze assicurative.

La polizza etica si rivolge a chi vuole veramente risparmiare, e offre la possibilità di interagire con il consorzio che si occupa di cercare e trovare la formula migliore per l’utente, tenendo conto delle sue esigenze e della disponibilità economica. Il cliente è anche socio del consorzio quindi è doppiamente garantito nella formula etica e solidale.

Eticar, nome ufficiale della polizza, uniforma costi e premi su tutto il territorio nazionale senza tenere conto delle aree particolarmente penalizzate come quelle del Sud.

Il risparmio è reale, e si aggira intorno al 25% per l’assicurazione base, del 50% trattandosi di furto e incendio e infine c’è la riduzione del 15% sull’opzione Casco ed eventuali infortuni.

Tutto il risparmio conteggiato è dimostrabile, poiché Caes non ci guadagna nulla, l’associazione è no profit: infatti, essa riscuote solo l’8% come contributo spese per sostenere il Consorzio, mentre il 13,5% tocca allo Stato in qualità di imposta. Con quasi 300 mila soci, Caes si sta facendo largo nel mondo delle polizze assicurative Rc e non solo, perché il servizio si estende a tutto ciò che è possibile assicurare.

È consolante sapere che con 400 euro circa si può ottenere una copertura assicurativa annua, contro le solite cifre esorbitanti che variano da 600 euro in su, fino a raggiungere premi improponibili che sfiorano anche 2/3 mila euro l’anno.




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