Conflitto di interessi anche per il super consulente delle assicurazioni De Felice

Scritto da AssicurazioneOnline il

Dopo le dimissioni quasi forzate di Mastrapasqua dall’Inps, le attenzioni si rivolgono verso un’altra figura importante del mondo assicurativo: si tratta del presidente dell’Inail Massimo De Felice, il superconsulente voluto dalla ex ministro Elsa Fornero nel 2012. All’epoca, il suo insediamento fu osteggiato dalle commissioni Lavoro di Camera e Senato che non votarono il parere su De Felice che risultava già fortemente esposto nel mondo delle assicurazioni private. De Felice ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione di Intesa Vita, del gruppo Intesa Sanpaolo. Eppure si ignora che il supermanager, ordinario di matematica alla Sapienza, guida un gigante da 10 miliardi di entrate con un patrimonio immobiliare alquanto significativo. Ma De Felice guida anche Alef, una società con un fatturato di cinque milioni, una decina di dipendenti e una buona liquidità di cassa con la quale sviluppa e gestisce consulenze annoverate in un portafoglio di oltre venti anni di attività. Il problema è il reale conflitto di interessi e lo si può evidenziare nei nomi dei suoi clienti degli ultimi anni: dalla Zurigo alla Ras, dalla Unipol, alla Fondiaria-Sai, senza neppure dimenticare l’ANIA, l’associazione di categoria. Sicuramente tutto lecito ma anche tutto nascosto agli occhi dell’utente, dal momento che nulla di tutto questo emerge dal pubblico curriculum che si può leggere sul sito dell’Inail da lui autorizzato. De Felice, dopo la vicenda di Mastrapasqua ha dichiarato che si riserva di fare una comunicazione nei prossimi giorni a proposito dell’intreccio tra pubblico (Inail) e privato (la Alef srl).
D’altronde, in attesa di una chiara legge sul conflitto di interessi, tocca aspettare l’iter di due DDL presentati dal M5S e da Pippo Civati del PD che possano regolamentare questo irrisolto problema.



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