Il Ddl Concorrenza riduce l’Rc auto, ma l’Italia continua ad avere costi eccessivi

Scritto da AssicurazioneOnline il

Buone notizie in arrivo per gli automobilisti: un emendamento al Ddl Concorrenza stabilisce notevoli sconti per chi decide di installare sulla propria auto la scatola nera, e prevede importanti bonus per gli automobilisti virtuosi che abitano in quelle zone dove l’Rc auto è molto elevata (prevalentemente il Sud e le grandi metropoli). L’approvazione del Ddl Concorrenza in questione, sancito dalla Commissione Industria del Senato, era prevista per giugno, e poi entro la fine di agosto. Adesso, salvo ulteriori slittamenti, dovrebbe essere approvato definitivamente entro settembre.

Un subemendamento del Ddl Concorrenza sancisce che “tutti i costi di installazione, abbonamento annuale, spese di funzionamento, sostituzione e portabilità del dispositivo” siano completamente a carico della compagnia assicurativa. Un altro subemendamento del Ddl Concorrenza, approvato dalla Commissione Industria del Senato, prevede importanti bonus per quegli automobilisti che non abbiano provocato incidenti con responsabilità esclusiva, principale o paritaria negli ultimi quattro anni” in quelle zone dove invece l’Rc auto è decisamente elevata. Spetta quindi all’IVASS emanare entro 90 giorni dall’entrata in vigore del Ddl Concorrenza un disegno di legge per stabilire i parametri oggettivi, tra cui la frequenza dei sinistri ed il relativo costo medio, per il calcolo dello sconto aggiuntivo.

Tali misure hanno un doppio obiettivo: ridurre le frodi assicurative da parte degli automobilisti, ed ovviamente premiare i clienti virtuosi che non si rendono colpevoli di sinistri. Nonostante ciò però c’è ancora una notevole discrepanza tra il resto d’Europa e l’Italia, dove le polizze assicurative continuano ad essere molto alte rispetto alla media europea. Secondo la relazione annuale 2015 stilata dall’IVASS c’è stata una leggera riduzione dei premi RC auto del 7,5%, e la forbice tra Italia e Spagna, Germania e Francia si è ridotta dai 234 euro del 2011 ai 150 euro del 2015. Evidentemente ancora troppo poco per mettersi in linea con gli standard degli altri paesi europei.



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