Per il Tfr, meglio le assicurazioni previdenziali in fondi collettivi, Pip o azienda?

Scritto da Cristina Iadeluca il

Il problema della scelta di convogliare il proprio Tfr in una polizza integrativa personale o in un fondo collettivo di categoria effettivamente riguarda solamente i dipendenti di aziende con più di 50 dipendenti, anche se, in realtà, le scelte salgono a tre, con la possibilità di convogliare il Tfr nell’apposito fondo istituito dall’Inps.

Nel caso dei dipendenti del settore privato di aziende con meno di 50 dipendenti, le scelte diventano invece 4, poiché oltre a queste tre si aggiunge la possibilità di lasciare il Tfr in azienda, a disposizione del datore di lavoro, con un tasso di rivalutazione che tutto sommato è di poco superiore all’inflazione nominale (in base all’indice Istat).

Da questo si comprende che gli unici a sapere con esattezza quale sarà il rendimento del proprio Tfr sono coloro che lasciano il Tfr in azienda o lo mandano nel fondo dell’Inps, funzionando con le stesse modalità imposte dalla legge.

Ma ci sono due ovvietà da sottolineare comunque: l’inflazione reale è sempre superiore di quella nominale, per cui non si può parlare di una vera e propria rivalutazione, e nel caso in cui l’azienda o l’Inps andassero a gambe per aria, ottenere una parte o tutto il Tfr potrebbe diventare una vera e propria impresa. In più, solo coloro che lasciano il Tfr in azienda hanno la possibilità di ottenerlo nel momento in cui lasciano il posto di lavoro, mentre in tutti gli altri casi si va incontro a grandi vincoli (ma si può sempre ottenere l’anticipo del Tfr nelle modalità previste dalla legge).

Ma come decidere? Quali aspetti valutare? Prima di orientare la propria scelta bisogna innanzitutto considerare che l’aspetto della detrazione fiscale non ha un gran peso, in quanto solo per i versamenti volontari, di natura diversa dal Tfr per le pensioni integrative, si usufruisce della deduzione fiscale.

Una certa rilevanza la comincia invece ad avere il differente sistema di tassazione a cui verranno sottoposti gli importi a scadenza ed i rendimenti, aspetto che, ad oggi, rende leggermente più convenienti i versamenti nei fondi di pensione integrativa (siano essi collettivi, di categoria, i fondi aperti o i Pip).

Guadando i rendimenti che sono stati ottenuti in questo periodo di forte crisi del mondo finanziario, infatti si è tornati a un sostanziale pareggio tra i rendimenti realizzati dai differenti tipi di gestione (inizialmente con delle performance migliori su quelli collettivi chiusi), per poi assistere ad un vero e proprio sprint negli ultimi mesi da parte dei gestori privati. La scelta infine deve essere fatta anche sulla base delle garanzie operate dal gestore e guardando ai rendimenti sul lungo periodo: solo comparando tutti questi dati si potrà decidere dove convogliare il proprio Tfr.




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