Non solo assicurazioni online, ma una vera e propria digitalizzazione per il futuro del settore

Scritto da Cristina Iadeluca il

Il futuro dell’economia passa per il processo di digitalizzazione dei servizi e dei prodotti, per cui anche nell’ambito delle assicurazioni rc auto, danni, infortuni, ecc, la maggior parte delle compagnie si sta organizzando per restare al passo con i tempi.  Questo nuovo percorso non va confuso con la sola proposta di assicurazioni online, che comunque hanno dato il proprio contributo per procedere verso un abbassamento dei premi delle polizze, anche se spesso la riduzione dei costi non è stata pari alle aspettative.

Le maggiori compagnie di assicurazione online e tradizionali, infatti, si stanno organizzando effettuando degli investimenti incentrati sull’acquisizione di start up che svolgano attività di analisi e comparazione delle varie offerte, cercando in taluni casi anche una co-partecipazione con le società che “gestiscono” internet, come google, yahoo, ecc.

Un processo che, se realmente attuato, porterebbe ad un radicale cambiamento entro i prossimi 5 anni e che dovrebbe, a sua volta, svolgere un ruolo fondamentale per ampliare la percentuale di premi assicurativi non obbligatori, come nel caso del ramo danni (ad esempio sicurezza domestica, infortunistica, ecc) e negli altri campi su cui stanno ‘attivando’ i governi per ridurre gli esborsi diretti su alcune questioni sociali.

Quali però i vantaggi degli assicurati? Una maggiore concorrenza, ed una più capillare distribuzione del rischio (al momento sbilanciata proprio sul settore obbligatorio tanto per le assicurazioni online che per quelle tradizionali), dovrebbe condurre naturalmente verso il risultato atteso da tutte le parti, ovvero una riduzione dei prezzi per la parte dei consumatori, scongiurando però un alleggerimento dei profitti che è la principale priorità per le società di assicurazione.

Soprattutto per l’Italia tuttavia, l’avvio di queste novità da un punto di vista pratico dovrebbe avvenire tra qualche tempo, soprattutto perché, secondo gli addetti ai lavori, una buona parte delle tecnologie attualmente disponibili non sarebbe di grande aiuto, ed in più mancano figure professionali in grado di aiutare con le giuste competenze. Un’occasione però questa per la creazione di nuove tipologie di impiego.



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