Lindsay Lohan, dalla guida in stato d’ebbrezza a testimonial spot assicurazione

Scritto da Valentina Oberti il

Se non avete bambini grandicelli per casa, molto probabilmente il nome di Lindsay Lohan non vi dice nulla: bambina prodigio, a tre anni inizia la carriera come fotomodella, poi recita in pellicole di livello internazionale già dal 1998 (aveva 11 anni) e in seguito si butta nel mondo della musica.
A parte il talento artistico, Lindsay Lohan è nota a chi segue il gossip per la sua condotta al volante: dal 2007 è stata protagonista di diversi arresti per guida in stato di ebbrezza (talvolta le è anche stata trovata della cocaina in tasca) e nel 2012 ha investito un pedone a Manhattan (che per fortuna se l’è cavata senza gravi conseguenze).

Bene, con un curriculum da automobilista così brillante, incredibile ma vero Lindsay Lohan è stata ingaggiata come testimonial del nuovo spot della compagnia Esurance che, peraltro, dovrebbe essere trasmesso nella pausa pubblicitaria del Superbowl (che, se non lo sapete, è il programma tv più seguito in America).
Lo spirito dello spot dovrebbe essere che se l’Esurance assicura anche lei, tutti possono sperare di essere assicurati.

Se dal punto di vista del marketing non possiamo che fare tanto di cappello a chi ha avuto la trovata, da un punto di vista etico o morale viene da chiedersi quanto debbano essere propagandate le “prodezze” alla guida di Lindsay Lohan. Tutti i giorni leggiamo di incidenti causati dalla guida sotto gli effetti dell’alcol o della droga: quale messaggio si può trasmettere alla collettività mostrando una star che non si è fatta poi molti problemi a inserire la chiave nel cruscotto quando era ubriaca e, anzi, ora ci lucra pure sulle sue gesta criminali?



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