Riduzione dell’RCA? Per ANAPA non è merito del legislatore

Scritto da Valentina Oberti il

Da consumatori, sappiamo bene come risparmiare sull’assicurazione (ma non solo) sia una priorità: un po’ di liquidità in più non guasta mai e, di necessità virtù, è in costante aumento il numero di coloro che si ingegnano per risparmiare qualcosina.

Una conferma della gravità della situazione ci arriva dalla scesa in campo del legislatore, pur di farci spendere meno: tutti quanti noi, volenti o nolenti, quest’anno abbiamo  rinnovato la polizza per l’RCAuto e – complice l’abolizione del tacito rinnovo – abbiamo comparato una pluralità di preventivi prima della scelta decisiva.

Il merito di questa novità va al Decreto Sviluppo bis (il D.L. 179 del 18.10.12, convertito in legge n. 221 lo scorso 17 dicembre) che, oltre alla celeberrima abolizione della clausola del rinnovo automatico, ha anche introdotto altre disposizione in favore del consumatore nel settore assicurativo.

Fra queste, spicca la possibilità per tutti gli intermediari iscritti al registro (quindi, agenti, broker e reti bancarie) di collaborare fra loro: cioè un agente può offrire  polizze di altre compagnie, operando  in un mercato praticamente senza ostacoli e con la più ampia possibilità di azione. In questo modo, stando alla ratio della legge, il consumatore può contare su una vasta scelta, prima della stipula, con la comodità di rivolgersi esclusivamente al proprio intermediario; i prezzi saranno certamente più competitivi in quanto le compagnie operano in un mercato dai livelli concorrenziali molto alti e spietati.

La norma in esame sta per compiere un anno e l’ANAPA (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione) ne ha fatto un bilancio, definendo l’intervento come inefficace e inutile, tramite il comunicato stampa diffuso il 14 ottobre scorso.

L’ANAPA evidenzia che i premi delle polizze per l’assicurazione auto sono certamente diminuiti negli ultimi tempi, ma non per merito di questa nuova modalità operativa degli intermediari: la crisi avrebbe imposto a tutti un contenimento dell’impiego dei veicoli a motore che, pertanto, avrebbe determinato la riduzione del numero dei sinistri stradali. ANAPA prosegue sostenendo che, oltre a non aver inciso sul premio RCA, la collaborazione fra agenti sia una disposizione che comporti più danni che benefici: si pensi alle criticità delle responsabilità, della formazione o del conflitto di interessi.

Insomma, per l’Associazione il legislatore avrebbe fatto un grosso buco nell’acqua, giocando a ribasso sulla qualità dell’offerta assicurativa; una riduzione degli importi dei premi rimane una necessità, ma secondo ANAPA sono altre le vie da percorrere.



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