Polizze Rc sospendibili: la Corte di Giustizia Europea le boccia

Scritto da AssicurazioneOnline il

Il 4 settembre 2018 la Corte di Giustizia Europea ha emesso una sentenza che potrebbe cancellare il mercato delle polizze sospendibili in tutta la UE. I giudici hanno infatti stabilito che se un veicolo è idoneo alla circolazione e funzionante deve essere assicurato per la responsabilità civile verso terzi. I magistrati hanno affermato che non ha alcuna importanza se il mezzo si trovi in un luogo privato o in garage, solo per il fatto che esso è in grado di circolare, è obbligatorio che abbia una copertura assicurativa.

In Italia la normativa però è diversa, sul nostro territorio un qualsiasi veicolo funzionante, ma parcheggiato in un’area privata, non ha obbligo assicurativo ed è proprio su questo principio che si basano le assicurazioni sospendibili. Con tale tipo di contratti chi utilizza l’auto o la moto solo in un determinato periodo dell’anno può stipulare polizze di prezzo decisamente minore che interrompono la copertura durante i mesi di mancato uso. A questo punto ci si domanda cosa sarà di questa sentenza e se avrà ripercussioni sul mercato assicurativo italiano.

Parliamoci chiaro: è vero che in Italia non è obbligatorio assicurare veicoli non circolanti, purché detenuti in un’area privata, ma tutte le leggi della UE prevalgono sulle leggi nazionali e dunque occorrerà che il nostro ordinamento si adegui a quanto stabilito dalla corte di Giustizia Europea. Per tutti gli italiani che stipulano polizze sospendibili questa è davvero una cattiva notizia, tuttavia va detto che tale adeguamento non avverrà nel breve periodo, il nostro Parlamento avrà qualche anno di tempo per modificare le normative. Bene, però poi cosa accadrà?

Al momento non si sa ancora, quel che è certo è che le diverse compagnie stanno prendendo in esame ogni parola della sentenza per cercare di trovare delle scappatoie che permettano di continuare a non assicurare le auto e le moto ferme in garage. C’è chi ha proposto di smontare le ruote, aggirando così la disposizione del giudice europeo che prevede l’obbligo assicurativo solo per i veicoli idonei a circolare. La mancanza di ruote però forse non è motivo sufficiente per attestare la non idoneità alla circolazione e qualcuno pensa che si debba ricorrere addirittura alla rimozione del motore (un’operazione quanto mai complicata che renderebbe nullo il risparmio sui premi).

Invece di queste soluzioni meccaniche, le compagnie potrebbero proporre agli utenti delle sospendibili  delle polizze chilometriche, oppure delle polizze ad hoc per veicoli fermi con un prezzo irrisorio. Insomma regna ancora il caos riguardo a questo argomento e l’augurio che tutti ci facciamo è che si possa trovare una soluzione che non penalizzi automobilisti e motociclisti.



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